venerdì 6 marzo 2009

Samurai - Servire


Il mondo dei Samurai mi ha sempre affascinato. Come tutte le cose attorno alle quali ruotano leggende, miti e sacre tradizioni. Ringrazio Diego per aver pubblicato il video informativo sulla mostra che li riguarda. Penso che andrò a vederla (anzi, perchè non andare tutti insieme??).

La storia dei Samurai affonda le sue radici in un'epoca antichissima (probabilmente esistevano già, sebbene non ancora del tutto "formati", nei secoli prima di Cristo); il loro nome deriva dal verbo saburau, che significa servire. Acquisirono un enorme potere in Giappone intorno al 1200. Abilissimi guerrieri dotati di spada e praticanti delle arti zen, persero la loro funzione militare gradatamente durante l'epoca Edo (1603-1867), quando era imperatore Tokugawa; divennero più semplicemente dei burocrati che usavano la spada solo per scopi cerimoniali. Con il Rinnovamenteo Meiji (verso la fine del diciannovesimo secolo) la classe dei Samurai fu del tutto abolità, ma in Giappone ancora oggi resiste in qualche modo il bushido, il loro rigido codice d'onore, un nucleo di principi morali e di comportamento. Questa stirpe di guerrieri giapponesi è stata per secoli la componente fondamentale di un paese in guerra da sempre: quando non vi era da combattere contro nazioni ostili, si combatteva tra regioni interne al territorio nipponico; quando le regioni del Giappone erano in pace tra loro si combatteva tra famiglie. La necessità di formare soldati capaci di dedicare la loro intera esistenza alla battaglia, fu quindi un'esigenza costante per gran parte della storia del Giappone. Indissolubilmente legata ai Samurai è la pratica del seppuku, un rituale per il suicidio; la morte autoinflitta permetteva al guerriero di morire onorevolmente, anche se l'onore più grande era restare uccisi in battaglia mentre si combatteva per le proprie cause. Sebbene la figura del Samurai sia associata per tradizione alla katana, questi guerrieri utilizzavano una grande varietà di armi, come l'arco e la lancia; erano dotati di scudo ed abili a cavallo. L'emblema della casta dei Samurai è il Ciliegio, che rappresenta la bellezza e la cuducità della vita. "Hana wa sakuragi, hito wa bushi", che significa "tra i fiori il ciliegio, tra gli uomini il guerriero".

Uno dei testi più importanti che riguardano la storia dei Samurai è Hagakure ("All'ombra delle foglie") attribuito al samurai Yamamoto Tsunetomo. Il libro in realtà è stato scritto da Tsuramoto Tashiro al quale Yamamoto, pochi anni prima di morire (1721), raccontò aneddoti della sua vita, l'essenza del bushido e la decadenza della casta dei Samurai. In Giappone questo libro è considerato un vero e proprio testo sacro. Ho scovato su internet una parte dell'opera tradotta in inglese (cliccate qui). Nella prefazione scritta da William Scott Wilson si legge:
"The philosophy of Hagakure represents an attitude far removed from our modern pragmatism and materialism. Its appeal is intuitive rether than rational and one of its prime suppositions is that a person can go anywhere he likes by means of simple cerebration. Intuition based on sincerity and moral guidance leads one back to the bedrock"
Evito di fare la traduzione letterale...perchè non mi riuscirebbe correttamente, ma in sostanza è scritto che questo libro contiene una filosofia ben lontana dal materialismo e dal pragmatismo della nostra società moderna e che l'approccio giusto per leggerlo deve essere intuitivo e non razionale.

Il libro giunto a noi contiene numerosi aforismi, massime e regole provenienti dall'antica cultura dei Samurai, mentre la versione giapponese originale si compone di ben undici volumi! Riporto di seguito un passaggio che mi è particolarmente piaciuto:
"Human life is a truly short affair. It is better to live doing the things that you like. It is foolish to live within this dream of a world seeing unpleasantness and doing only things that you do not like. But it is important never to tell this to young people as it is something that would be harmful if incorrectly understood. Personaly I like to sleep."
La vita umana è così breve che bisogna viverla facendo le cose che ci piace fare, perchè è veramente triste agire altrimenti. E' importante, però, non dirlo ai bambini/giovani, perchè questo concetto può essere male interpretato e divetare pericoloso. Personaly I like to sleep, conclude Yamamoto...e se a lui che era un Samurai piaceva dormire e desiderava realizzare il suo desiderio, mi ritengo sollevata perchè piace tanto anche a me :D (ecco un esempio della pericolosità del concetto!)

PS: per saperne di più, consiglio a chi non l'avesse già fatto di vedere il film L'ultimo Samurai, interpretato dal Tom Cruise e Ken Watanabe. Bellissimo, appassionante e commuovente.

9 commenti:

Fave ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Fave ha detto...

http://www.megavideo.com/?v=5TZ6GEXS link del film "l'ultimo samurai". Si, e' gratis. Si è molto bello.

Alessandra C. ha detto...

grazie fave!

a.schiaretti ha detto...

Ci@o
Leggendo il tuo post mi sono ritrovato a ricordare che, nelle lontane origini della nostra attuale palestra;[dico così in quanto sia io che Luca che Diego abbiamo mosso i primi passi nell'arte frequentando la stessa palestra che era chiamata SAKURAKAN (Casa dei fiori di ciliegio)], esisteva all'ingresso del Dojo il nostro simbolo con il fiore di cigliegio stilizzato gigante e sotto la scritta Hana wa sakuragi, Hito wa bushi. Devo dire che questa frase mi è sempre rimasta impressa dentro come anche il nome SAKURAKAN (credo sia così anche x Luca e Diego), e spesso l'ho usata per farmi forza nei momenti difficili.Inoltre, effettivamente il seme di quei fiori anche se trasportati dal vento tra lunghe tempeste ora sembra finalmente aver ritrovato un terreno fertile per dare nuovi frutti e far risorgere il Karate a Parma. Hoi mamma ora divento melenso e piagnucolone come un vecchietto [a chi venisse in mente di dire, si è vero, prego ricordare che x le questioni d'onore esiste il tatami:))].
Bye :D

Cesare ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Cesare ha detto...

Si, è vero!!!!!
:-)
Comunque Ale, un estratto dell'Agakure è stato pubblicato anche in italiano.
Domani provo a portartelo.

Oss

Diego ha detto...

Ciao Alessandra, i tuoi post sono sempre interessantissimi!!! Quello che sto perscrivere forse lo sapete già tutti, comunque, lo sapete che i Samurai non hanno mai praticato il Karate? e che prima del 1936 (circa), il Giappone non sapeva nemmeno esistesse il Karate? è stato il Maestro Funakoshi, invitato dal Maestro Kano (Judo) a esibirsi al cospetto dell'imperatore e introdurre il Karatè nel paese del sol levante.

I Samurai hanno coltivato e studiato il Ju-Jutsu da cui poi è stato codificato il Judo e l'Aiki-Do.

Vi rendete conto che noi studiamo qualcosa che in Giappome praticano da nemmeno 100 anni e che invece a Okinawa studiavano da secoli?

Alessandra C. ha detto...

grazie Cesare! io vorrei comprare l'intero libro in italiano, se riesco a trovarlo da qualche parte......

Diego, non conoscevo l'aneddoto di Funakoshi che si è esibito davanti all'imperatore...deve essere stato un giorno mitico per il karate :)

Bronto ha detto...

Allora chi viene a Milano ?

Oss!

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