Su Shotokan Karate Magazine ho letto una frase che mi ha veramente colpito, sostanzialmente affermava che è molto più facile ritirarsi su una montagna e allenarsi come un eremita che allenarsi correttamente pur avendo una famiglia, un lavoro, un mutuo, insomma a far fronte alle normali problematiche della vita quotidiana.
Incastrare i doveri famigliari e lavorativi con una corretta pratica del Karate è davvero un impresa da funamboli, basta dare uno sguardo alle date della nostra federazione per capire che le settimane dovrebbero essere almeno di 10 giorni per praticare correttamente e non trascurare nulla e nessuno.
Occorre quindi inventarsi alcuni stratagemmi per ritagliarsi il tempo necessario per la pratica, immagino ognuno abbia i propri che meglio si adattano alla propria quotidianità. A me è servita una frase del Maestro Munari, “…. occorre uscire dalla logica commerciale dell’ora di allenamento, basta fissarsi degli obiettivi, anche di 20 minuti, un Kata, un Bunkai…”.
Non vado oltre, mi piacerebbe che questo post venisse commentato da altri lettori.
Incastrare i doveri famigliari e lavorativi con una corretta pratica del Karate è davvero un impresa da funamboli, basta dare uno sguardo alle date della nostra federazione per capire che le settimane dovrebbero essere almeno di 10 giorni per praticare correttamente e non trascurare nulla e nessuno.
Occorre quindi inventarsi alcuni stratagemmi per ritagliarsi il tempo necessario per la pratica, immagino ognuno abbia i propri che meglio si adattano alla propria quotidianità. A me è servita una frase del Maestro Munari, “…. occorre uscire dalla logica commerciale dell’ora di allenamento, basta fissarsi degli obiettivi, anche di 20 minuti, un Kata, un Bunkai…”.
Non vado oltre, mi piacerebbe che questo post venisse commentato da altri lettori.
2 commenti:
Concordo pienamente con quanto afferma il Maestro Munari e con quanto scrive Diego.
Aggiungo che con due figli e senza nessuno che può darti una mano l'impresa diventa veramente ardua. Ma quando si crede veramente in qualcosa ogni ostacolo diventa superabile. Nel mio caso specifico solo rarissimi eventi possono farmi saltare l'allenamento.
Vorrei anche sottolineare che anche l'età gioca un ruolo importante. Mi sono riavvicinato a questa disciplina dopo 20 anni all'età di 33. Pratico assiduamente da 2 anni e mi rendo conto di una cosa: quando il fisico comincia ad avere i suoi limiti la mente si fortifica e li vanifica...Forse fra qualche anno la penserò diversamente, ma per ora sono molto soddisfatto.
Comunque l'esempio e la carica vengono sopratutto dai nostri istruttori, che sono delle autentiche Macchine da Guerra: Luca ha figli e un lavoro duro e faticoso eppure segue due corsi adulti 3 volte a settimana, si allena col maestro Munari e con Shirai e ci accompagna a tutti gli stage, esami e gare.
Diego ha figli, un lavoro fuori Parma, allena i bambini (ben 18), segue Luca, Munari e Shirai, accompagna i bambini agli esami e alle gare, cura il nostro sito e sostituisce Luca quelle poche volte che manca.
Per questo dobbiamo essere grati ai nostri istruttori.
Dedico il mio esame di ieri a Luca, perchè ogni suo rimprovero in allenamento è un mio errore che pian piano si corregge...
OSS
La passione dimostrata dal maestro e dai nostri istruttori nn può che nutrire e consolidare la mia volontà nonostante stress e stanchezza quotidiani,per riuscire a praticare con costanza...il karate si pratica tutta la vita!
Il nostro gruppo sta crescendo ed è bello confrontarsi con altri allievi appassionati. oss
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