domenica 15 febbraio 2009

Spunti e Conferme



Ognuno di noi ha le sue passioni, i suoi miti i suoi eroi. Sin da ragazzo non mi sono mai interessato agli sport “comuni”, mai interessato di calcio, pallavolo, tennis ecc. da bambino seguivo, assieme a mio papà, gli incontri di boxe dei grandi, Agler, Leonard, mano di pietra Duran, Monzon, ecc… e la pesca in TV, di Afro Carboni su TV Parma, capite bene che il mio panorama “sportivo” è da sempre al quanto limitato e dai 14 anni ho pensato di ridurlo ulteriormente interessandomi principalmente al Karate. Causa questa passione i miei “miti” sono da sempre i leggendari maestri della JKA i Maestri Nakayama, Kase, Asai, Shirai, Enoeda, Nyshiama, Tanaka, Naito, Yahara per citarne solo alcuni.

Il bello e il brutto del Karate è che non si può prendere il proprio Maestro (quando si ha la fortuna di averne uno) e tempestarlo di domande tentando di colmare la curiosità e la voglia di sapere, quindi leggo e rileggo le interviste fatte a questi grandi Maestri, gli aneddoti che li riguardano e le loro storie per trovare risposte o nuovi spunti.

Proprio questo mese, sul mensile Samurai, sono state pubblicate due di queste interviste, una fatta al Maestro Naito e una allo scomparso Maestro Nyshiama risalente al 1999.

Per fare un esempio di quello che voglio dire riporto di seguito solo due passaggi di queste interviste che mi hanno dato spunto e conferma.

Maestro Naito, lo spunto:
I bambini possono iniziare Karate da piccoli, a 5/6 anni, ma fino a 12/13 il Karate per loro deve essere solo un gioco, un divertimento (mai un obbligo!); è anche giusto che facciano le gare, che si abituino. Nell’età dell’adolescenza invece inizia a esprimersi la loro personalità, ed è a quel punto che bisogna iniziare a trasmettere loro la filosofia del Karate. E’ a quell’età che si deve iniziare a insegnare loro l’educazione della disciplina”.

Maestro Nyshiama, la conferma:
Domanda: Maestro che cosa ne pensa della possibilità di studiare altri stili di arti marziali, come lotta o Taekwondo, è un’idea positiva o negativa?
M. Nyshiama: “Bisogna raggiungere un certo livello nella propria arte marzia e prima di iniziare a studiare altre discipline. Guardarsi troppo attorno non va bene, si rischia di essere confusi. E’ necessario avere una solida base di conoscenza”.

1 commento:

Alessandra C. ha detto...

personalmente ho sempre avuto una propensione per lo sport. fin da piccola, dall'età di 6-7 anni ho frequentato corsi di ginnastica nella palestra del mio paese. mi piaceva proprio tanto. negli anni successivi ho avuto la fortuna di giocare a pallanuoto, ma è durato poco. solo un paio d'anni. però è uno sport che mi è rimasto nel cuore, soprattutto perchè ho sempre adorato stare nell'acqua e, in effetti, il nuoto è stata (ed è) una delle mie passioni più forti. ho avuto anche una piccola parentesi nel pattinaggio su rotelle, ma le super cadute mi hanno ben presto scoraggiata :D
l'incontro col karate, a 14 anni, è stato abbastanza casuale. non sapevo nemmeno cosa fosse. ho iniziato senza pretese, affascinata da quelle movenze strane che esprimevano tanta energia. ad oggi posso dire che la scelta del karate è la scelta definitiva, nel senso che adesso sento di aver trovato una piccola stradina da seguire e che hanno ragione Naito e Nyshiama. una volta stabilito di voler fare un certo percorso, è importante avere consapevolezza di se stessi, delle proprie possibilità e dell'arte che si sta praticando. guardarsi intorno convulsamente, alla ricerca continua di qualcosa di nuovo, può arricchire solo parzialmente, mentre l'applicazione e la conoscenza di una-cosa-alla-volta può senza dubbio portare a risultati migliori. e poi, fondamentalmente, la cosa importante è fare sport. perchè fa bene al corpo e alla mente.

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.